Allergie e Intolleranze alimentari: l’Esperto risponde
14 Giugno, 2022
In tema di alimentazione, spesso si confonde impropriamente l’Allergia Alimentare (A.A.) con l’Intolleranza alimentare, due termini che portano con sé una significativa distinzione.
Che differenza c’è tra Allergia Alimentare e Intolleranza Alimentare?
L’Allergia Alimentare è legata a una reazione immunologica. In particolare, l’A.A. nel senso più specifico del termine è quella legata alla presenza, nel siero, in soggetti geneticamente predisposti, di anticorpi di tipo IgE rivolti verso specifiche proteine alimentari.
L’Intolleranza Alimentare invece è causata da diversi meccanismi, come intolleranza da deficit enzimatico, da agenti farmacologici (ad esempio istamina, tiramina) o tossine presenti nel cibo stesso.
Quali sono gli alimenti più spesso coinvolti nell’Allergia Alimentare?
In questo caso occorre fare un “distinguo” fra età pediatrica ed età adulta. Nei bambini, soprattutto nei primi anni, gli allergeni di solito coinvolti sono latte, uovo, frumento, frutta a guscio; avanzando l’età, è possibile che l’allergia a latte/uovo venga superata. In età adolescenziale e adulta, le allergie alimentari più comuni riguardano frutta a guscio, pesci /crostacei e frutta fresca: si pensi che in Italia, nella popolazione adulta, uno degli allergeni più comuni è il LTP della pesca, che causa spesso reazioni anche molto gravi.
Molto particolare, diffusa e caratteristica, nel paziente adulto e pollinosico (colui che è allergico al polline), è l’allergia crociata fra pollini e alimenti vegetali: tipicamente, un soggetto allergico alla Betulla può presentare un’allergia crociata alla mela cruda, in quanto l’allergene maggiore della Betulla (Bet V1) è simile all’allergene maggiore della mela (Mal D1), presente anche in altri vegetali come sedano e carota.
Lo stesso discorso vale per molti altri pollini, in quanto nel soggetto atopico si sviluppano anticorpi diretti verso le Profilline, che sono presenti in tutto il mondo vegetale: in questo caso il paziente potrà lamentare sintomi orali (pizzico, bruciore e anche gonfiore delle mucose) assumendo svariati alimenti vegetali crudi (Sindrome Orale Allergica); la cottura del vegetale lo rende tollerato in quanto la profillina viene alterata.
Quali sono i sintomi comuni nell’Intolleranza e nell’Allergia Alimentare?
Se parliamo di Intolleranza, possiamo avere sintomi gastrointestinali, gonfiore, flatulenza, disturbi dell’alvo ma anche sintomi aspecifici quali astenia (affaticamento muscolare), cefalea e prurito. Va sottolineato che tali sintomi sono di solito tardivi, dose–dipendenti e non mettono mai a rischio la vita del paziente.
Anche nel caso di A.A. vera, la sintomatologia assume quadri clinici diversi: si va infatti da forme modeste come la già citata Sindrome Orale–Allergica, per passare poi a manifestazioni di gravità via via crescente (orticaria, edema della glottide, sintomi gastroenterici, broncospasmo, ipotensione. Nei casi estremi si può arrivare a collasso cardiocircolatorio -Shock anafilattico- e morte se non interviene un trattamento tempestivo).
Da sottolineare che la sintomatologia compare entro 5-15’ dall’assunzione del cibo responsabile e spesso sono sufficienti minime quantità dell’alimento per scatenare la reazione.
Visto quindi la varietà dei sintomi e i potenziali rischi, è indispensabile che la diagnosi passi attraverso percorsi clinici ben definiti.
Come capire se si è affetti da Allergia Alimentare?
Fondamentale è l’anamnesi del paziente, valutare le circostanze della reazione, i cibi assunti, la tempistica della reazione e di regressione, la presenza di eventuali co-fattori scatenanti (sforzo fisico, assunzione di alcool o farmaci…); importante è la conoscenza di eventuali allergopatie pregresse familiari o personali (ricordiamo che la presenza di un genitore allergico porta al 40% la probabilità che anche il figlio lo sia, con 2 genitori allergici la probabilità sale al 70% circa)
Se la storia clinica risulta “sospetta“ di reazione allergica, il primo step è l’esecuzione di test cutanei (Prick test) con estratti “commerciali“ dell’alimento. In base ai risultati ottenuti, si può poi proseguire con la ricerca nel siero di IgE specifiche verso l’alimento individuato.
Nel caso invece si parli di Intolleranza alimentare, gli unici test validati risultano il Breath test (per eventuale intolleranza a lattosio o fruttosio…), in altri casi possono essere utili diete di eliminazione / reintroduzione.
Una volta stabilita la diagnosi di Allergia Alimentare, la terapia consiste nel regime dietetico specifico con eliminazione dell’alimento responsabile e, in caso di pregresse reazioni gravi o precedenti di anafilassi, è fondamentale l’educazione del paziente a evitare situazioni di rischio e raccomandare (oltre a steroidi e antistaminici per reazioni lievi) di avere sempre a disposizione 1 fiala di Adrenalina con auto iniettore (spiegandone l’uso) da utilizzare solo in caso di assunzione accidentale dell’alimento responsabile.
In ogni caso ricordiamo che la prevenzione è sempre la migliore terapia!
Condividi