20 Giugno, 2019

L’esame per l’attribuzione o esclusione della paternità biologica di un individuo rispetto a un presunto figlio consiste in un’analisi genetica molecolare in cui “aree genetiche” del DNA del figlio vengono confrontate con quelle del presunto padre.

Perché il test abbia valore legale deve essere effettuato alla presenza di un professionista che certifica l’identità dei soggetti e con il consenso espresso dei soggetti stessi. E’ altresì obbligatorio che prima della procedura si venga ben informati sul destino dei campioni di dna raccolti.
I test di paternità che si trovano su internet, con kit a poco prezzo e raccolta del campione comodamente da casa, possono avere tutt’al più valore informativo, sicuramente non hanno valenza giuridica, in quanto le condizioni per la validità legale sono la certificazione dell’identità dei soggetti e le spiegazioni a loro rese sul trattamento dei campioni.

COME SI SVOLGE
All’atto della prenotazione, un nostro operatore sanitario svolge un counseling telefonico in merito alle modalità di svolgimento del test e alla documentazione necessaria. I pazienti si presentano in sede il giorno concordato e due operatori sanitari si accertano della loro identità. Vengono svolte le formalità burocratiche e, quindi, il test. A entrambi i soggetti (figlio e presunto padre) viene eseguito un tampone buccale, che consiste nel prelievo di saliva con dei particolari cotton fioc strofinati in bocca, all’interno della guancia. Il movimento viene ripetuto più volte per ottenere una maggior accuratezza del risultato. I campioni vengono poi analizzati in laboratorio.

RISULTATO
L’esito dell’esame viene consegnato in forma esclusivamente cartacea (non è possibile per legge il caricamento on line). I referti sono normalmente pronti nel giro di 15 giorni e vengono consegnati da un operatore esperto che darà tutte le informazioni necessarie per la comprensione del risultato.

Per informazioni 039 2397.1 info.monza@synlab.it